È in pieno svolgimento la missione in Polonia e in Ucraina dei vertici di Misericordie d’Italia, una delle più antiche e grandi entità federative in Italia nell’ambito del Volontariato. Guidata dal Presidente Nazionale Domenico Giani insieme al consigliere delegato per le emergenze Elio Di Leo e al Capo Area Emergenze nazionale Gionata Fatichenti, la missione ha come scopo primario quello di potenziare possibili interventi strutturati delle Misericordie e la realizzazione di corridoi protetti che consentano il proseguimento delle attività di soccorso ai rifugiati.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Marco Meli, responsabile dell’area emergenze per le Misericordie toscane, il quale ha spiegato quello che è il ruolo delle Misericordie nel contesto dell’emergenza legata al conflitto in Ucraina: «il nostro compito è sostanzialmente quello di dare supporto alle popolazioni che sono in difficoltà. Quando è scoppiato il conflitto ci siamo subito attivati con i canali istituzionali del consolato ucraino e con tutti i canali governativi per cercare di capire quali fossero le necessità. Abbiamo iniziato a indicare quale materiale sanitario fosse prioritario portare direttamente nei luoghi di confine. Allo stesso tempo ci siamo anche mobi-litati in attività di family link cioè attività mirate, sempre su indicazione di canali governativi, a portare profughi sul confine in Italia in delle strutture definite per l’accoglienza».
Tra le varie missioni alcune mettono in contatto più comunità ecclesiali presenti sul territorio confinante con l’Ucraina. Sabato 5 marzo da Firenze infatti, sono partiti in direzione del confine tra Polonia e Ucraina tre autotreni rivolti ai profughi ucraini. A organizzarli è stata la Confederazione delle Misericordie che ha raccolto, grazie a tutte le sue Confraternite italiane, 70 pallet di merce. Resteranno stoccati in un magazzino di Siemens e di volta in volta utilizzati al confine per sostenere i rifugiati. Si tratta di uno dei primi interventi portati avanti dalle Misericordie, possibili grazie a contatti costanti con Caritas e il governo locale. «Ci siamo mobilitati in particolare in direzione di una parrocchia polacca che si trova a 50 chilometri dal confine ucraino. Lì sacerdoti e fedeli cattolici sono attivi per dare supporto alla popolazione. Il nostro obiettivo è sostenere queste realtà portando il nostro aiuto e beni di prima necessità. Allo stesso modo dall’area grossetana, aretina e senese sono partiti nuovi rinforzi alla volta di una parrocchia collocata a 17 chilometri dal confine ucraino in zona slovacca » specifica Meli. Un vero e proprio filo conduttore all’insegna della solidarietà che si è creato e che sarà portato avanti anche nei prossimi giorni con altre missioni, richieste anche e soprattutto da canali governativi e istituzionali.
Da segnalare poi la missione che è stata svolta dalle Misericordie del nord, in particolare quelle di Piemonte e Lombardia, che si sono mobilitate per prelevare un gruppo di persone non vedenti e portarle in una struttura apposita. Più recentemente sono stati inoltre prelevati dei bambini ucraini con necessità di cure e trasportati all’ospedale Bambin Gesù di Roma. «Tutto questo è stato reso possibile solo grazie a un’efficiente cooperazione tra le varie Misericordie d’Italia». L’ultima attività realizzata dalla Misericordia di Pistoia è stata la consegna, lunedì 14 marzo, di circa 10 quintali di prodotti alimentari a favore della popolazione ucraina.
Dario Cafiero