Nella chiesa del borgo si custodiva una reliquia del latte della Madonna. Una curiosa devozione che risale al Medioevo
Piteglio, antico borgo della Montagna Pistoiese, testimonia un’intima e peculiare devozione verso la Vergine Maria. Fede che si è perpetuata nel tempo grazie anche alla presenza della preziosa reliquia del latte della Madonna, custodita all’interno della pieve paesana. Il culto vede la sua massima celebrazione, un tempo come oggi, durante il Lunedì di Pasqua.
La venerazione mariana è estremamente sentita sul nostro Appennino, come testimoniano le numerose chiese dedicate alla Vergine sul territorio, di Gavinana, Lizzano Pistoiese, Popiglio e Piteglio. Le ragioni di questa profonda devozione risalgono al culto pagano della Terra Madre, poi sostituito, con l’avvento del cristianesimo, dalla fede per la Madonna. Non a caso entrambe sono l’emblema della sacralità femminile. Fu così che nell’XI secolo, il popolo di Piteglio dedica in onore della Vergine una piccola chiesa, nota oggi come la “Pieve Vecchia”, per distinguerla da quella “nuova” realizzata nel Trecento nel centro del paese. La Pieve Vecchia vanta inoltre di essere il più antico edificio religioso sulla Montagna Pistoiese. Collocata fuori dal centro abitato, si contraddistingue per le sue forme semplici, ricordando le antiche chiesette di campagna, è unica tuttavia per la presenza di un pulpito esterno che ne caratterizza la facciata. Quest’ultimo è stato realizzato per compiere l’antico rito della benedizione della Val di Lima. La liturgia si compiva al mattino del Lunedì di Pasqua con la celebre reliquia del Latte della Madonna. Una funzione peculiare che richiamava a sé anche numerose donne incinte, per ricevere una benedizione dalla Madre di Dio. Questo sacro cimelio giunse a Piteglio nel XIII secolo. La leggenda narra che vi sia arrivato grazie ad un cavaliere crociato di ritorno dalla Terra Santa, che trovò qui ospitalità. Gli abitanti del paese, spinti dalla profonda devozione verso la Vergine, gli chiesero di poter tenere a Piteglio l’ampolla con il latte. Il soldato, contrario alla richiesta, decise di scappare con la reliquia nel cuore della notte per non essere fermato dai piteglini. Ma poi arrivò il miracolo, le campane iniziarono a suonare avvisando la popolazione della fuga e il cavaliere impaurito fece così cadere l’ampolla. La gente di Piteglio si precipitò a raccogliere i sassolini e i fili d’erba su cui erano cadute le gocce del latte. Oggi la reliquia è custodita nella Cappella della Madonna del Latte, all’interno della pieve “nuova” di Piteglio, anch’essa dedicata alla Vergine.
Negli anni l’ampolla era stata collocata su di un pregiato altare in pietra serena, tuttavia era possibile ammirarla solamente durante i giorni di festa. La reliquia era infatti ricoperta da un prezioso dipinto settecentesco raffigurante la Madonna col Bambino San Giuseppe e San Domenico, in cui spicca il piccolo Gesù che ostenta il sacro cimelio. La tela veniva sollevata e fatta calare entro un’intercapedine per svelare la preziosa reliquia. Oggi, per garantire la conservazione dell’opera, la pittura è stata esposta su una parete della cappella.
Quest’anno, dopo un fermo di due anni a causa della pandemia, Piteglio torna a celebrare la Pasquetta. Nel coso degli anni tuttavia, le celebrazioni religiose hanno lasciato spazio a iniziative più laiche, come la Festa della Farina Dolce e come l’ormai consueto appuntamento con la visita guidata alla pieve ed al suo campanile.
Veronica Bucelli