Dalla diocesi circa 75 adolescenti in Piazza San Pietro per l’evento organizzato dalla Cei Le testimonianze e il racconto della giornata

«Carissimi ragazze e ragazzi, benvenuti! Grazie di essere qui! Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi della vostra presenza, dei vostri volti, del vostro entusiasmo!».

Con queste parole Papa Francesco ha salutato gli oltre 80mila ragazzi arrivati da tutta Italia per la giornata degli adolescenti organizzata dalla Pastorale Giovanile Italiana. Un risultato del tutto inatteso come ha dichiarato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel suo discorso di saluto al Santo Padre: «Quando abbiamo ipotizzato questo incontro e ne abbiamo parlato anche con Lei, eravamo pieni di dubbi: – ha detto Bassetti al Papa – sarà possibile organizzarlo? E soprattutto: verranno? Fu una sua parola, breve ma decisa, a darci coraggio: ci disse di andare avanti». 

Evidentemente Papa Francesco ci aveva visto bene perché, dopo due anni di vuoto a causa della pandemia, piazza San Pietro è tornata a riempirsi dell’entusiasmo di migliaia di ragazzi che hanno accolto con gioia all’invito di Papa Francesco. Tra questi anche circa 75 giovani provenienti dalla nostra diocesi e precisamente dalle parrocchie di Montemurlo, Oste, Poggio a Caiano e San Paolo di Pistoia non hanno voluto perdere l’occasione di essere presenti ad un incontro importante come questo e autonomamente si sono organizzati per raggiungere Roma.

La partenza è stata all’alba di lunedì 18 aprile; per i ragazzi di Poggio a Caiano in treno, mentre Montemurlo, Oste e San Paolo sono partiti in pullman. Già durante il viaggio l’entusiasmo dei ragazzi è stato contagioso con giochi e canti che hanno subito messo in evidenza l’urgente necessità di momenti come questo per ritrovare e far aggregare i giovani delle nostre comunità. L’arrivo a Roma è stato puntuale per riunire i gruppi e partecipare insieme alla preghiera del Regina Coeli di Papa Francesco. Al termine, un pranzo al sacco veloce e poi in fila ai varchi di accesso che sono stati aperti nel primo pomeriggio.

Una volta preso posto in piazza, i ragazzi hanno potuto assistere a uno spettacolo trasmesso anche in diretta televisiva presentato dalla nota conduttrice Andrea Delogu e dal tiktoker Gabriele Vagnato conosciutissimo tra i giovani. Ad alternarsi sul palco sono stati vari giovani che hanno raccontato le loro esperienze in oratorio, e gli interventi degli attori Giovanni Scifoni, Michele La Ginestra e dei cantautori Matteo Romano e Blanco.

Intorno alle 17.30, tra le acclamazioni festanti di tutti i ragazzi presenti, a bordo della papa mobile, Papa Francesco ha fatto ingresso in piazza San Pietro, concedendosi alla folla toccando tutti i punti della piazza fino a via della Conciliazione dove da diverse ore i giovani erano in attesa sotto il caldo sole primaverile di Roma. Raggiunto il sagrato della basilica ha avuto inizio la veglia; don Marco Tognaccini, diacono della diocesi di Firenze, ha proclamato il Vangelo tratto dal capitolo 21 di Giovanni che ha dato il titolo a questa giornata: “Seguimi!”. Sono seguite le testimonianze di alcuni ragazzi, e poi il discorso del Santo Padre che ha detto ai giovani di riconoscere in loro il fiuto della realtà, e li ha invitati ad avere slanci di generosità, esortandoli a non avere paura, ad avere coraggio ed andare avanti; la benedizione finale ha concluso la veglia.

Fra gli applausi e i canti, piazza San Pietro lentamente ha iniziato a svuotarsi mentre, prima di ripartire, c’è stato ancora spazio per qualche selfie, per portarsi con se le immagini di una bellissima giornata che certamente rimarrà impressa nel cuore dei ragazzi e di chi li ha accompagnati.

Insieme per raccontarsi e scoprire se stessi alla luce del Vangelo e della condivisione

È il giorno di Pasquetta, siamo in piazza San Pietro e intorno a noi una distesa di giovani che dalla piazza si dissolve fino a via della Conciliazione; dicono che siano oltre 80mila. Il sole tramonta dietro il cupolone, la veglia con Papa Francesco si è appena conclusa, ma l’entusiasmo è ancora palpabile.

In attesa che arrivi il pullman per far rientro a casa, alcuni dei ragazzi confidano le loro impressioni su quanto hanno appena vissuto. Kristel, Adriana e Sofia hanno 14 anni ed è la prima volta che vivono un’esperienza del genere; tutti e tre sono concordi nel dire che è stata una giornata bellissima. «Non mi aspettavo che ci fosse così tanta gente, – dice Adriana – è stato un bel momento di confronto e mi sono commossa nel sentire le testimonianze degli altri ragazzi e sapere dei loro momenti di crisi post pandemia».

Dello stesso avviso anche i coetanei Gabriele, Andrea e Leonardo che non nascondono la loro gioia nel vedere il papa così da vicino e la contentezza nell’essersi resi conto che ci sono tanti altri giovani che come loro vivono un cammino all’interno delle comunità parrocchiali.

Soddisfazione anche da parte degli educatori di Oste, Maria, Elisa e Arben, che giudicano l’esperienza magnifica. «In questi ultimi due anni non abbiamo avuto modo di condividere esperienze di questo tipo con i ragazzi – ci dice Maria – e siamo rimasti molto contenti nel vederli partecipi, interessati ed entusiasti, con la voglia anche di interagire fra di loro». «Questa esperienza ha fatto crescere sia noi che i nostri ragazzi – continua Arben – non capita tutti i giorni di vivere questo tipo di esperienze capaci di farci crescere nella fede». Anche Elisa non nasconde la sua contentezza: «È la prima volta che abbiamo potuto portare i ragazzi fuori dal contesto parrocchiale e sono contenta della loro partecipazione ed entusiasmo, e anche a me è servito per ricaricarmi».

La risposta dei giovani all’invito di Papa Francesco ci dimostra come la Chiesa sia ancora viva. I ragazzi di oggi non sono persi, hanno solo bisogno di qualcuno che dedichi del tempo a loro, che sia disposto a mettersi in gioco con loro, di qualcuno che gli voglia bene; loro hanno fiuto per questo, come ha detto Papa Francesco. E ora che l’evento è finito, con il ritorno alla quotidianità inizia il vera missione con loro, quella di vivere il Vangelo a casa nostra.

Daniele Masciotra