Intervista a don D’Angelo (vicario generale) sul lavoro dei gruppi e le modalità di partecipazione al percorso intrapreso dalla diocesi
Con don Cristiano D’Angelo, vicario generale della diocesi di Pistoia, approfondiamo il cammino del Sinodo diocesano avviato con la celebrazione del 4 giugno in Piazza del Duomo.
Don Cristiano, sabato scorso la Chiesa di Pistoia ha vissuto un momento importante: com’è andata?
Sabato è stato un bel momento di Chiesa. La nota dominante è stata la gioia di ritrovarsi insieme. È stata la celebrazione più partecipata da anni a questa parte, sicuramente da quando stiamo vivendo la pandemia. C’era tanta voglia di incontrarsi e un clima di gioia. Nella gioia possono nascere dei cammini ..e ora il cammino continua.
Quali saranno i prossimi appuntamenti?
Sabato scorso è iniziato il cammino di preparazione al Sinodo vero e proprio, previo cioè, alla celebrazione del momento in cui la Chiesa pistoiese, insieme ai suoi rappresentanti e al vescovo, si riunirà per cercare di capire quali sono le urgenze, le priorità, le novità che lo Spirito vuole suggerirci attraverso il tempo che stiamo vivendo. E questo lo si fa ascoltandoci. Per questo inizia un grande tempo di ascolto in cui nelle parrocchie e nelle realtà ecclesiali si formeranno dei gruppi sinodali, di 10-12 persone. I gruppi saranno guidati da un moderatore che si preoccuperà di far parlare tutte le persone coinvolte e un segretario che verbalizzerà e metterà per scritto le intuizioni, i contributi, i contenuti che emergeranno dagli incontri. Ogni parrocchia può fare tanti gruppi quante sono le persone disponibili.
Quali argomenti affronteranno i gruppi sinodali?
I gruppi lavoreranno su due temi di fondo: un primo interrogativo domanda quali sono le attese, i desideri, quelle esperienze umane in cui emergono i bisogni di Vangelo: quelle che il vescovo chiama “attese di Vangelo”. Può forse sembrare un’espressione strana, ma in realtà si tratta di individuare quali esperienze, nella Chiesa e anche nel mondo, hanno bisogno oggi di una buona notizia, quali realtà hanno bisogno di una ventata di novità. Una novità di pienezza, legata alla gioia, ai valori propri del Vangelo. Questa sarà la prima grande domanda. La seconda riguarda: quali risorse abbiamo? Mi viene in mente il racconto evangelico in cui Gesù vuole sfamare la folla e domanda ai discepoli: «Quanti pani avete? Andate a vedere». A volte abbiamo poco, ma forse quello che c’è è anche più di quanto immaginiamo. Cerchiamo dunque, interroghiamoci, su quali doni e risorse abbiamo a disposizione per aiutare la Chiesa a far crescere il Regno di Dio. I gruppi possono iniziare a lavorare già da adesso fino a tutto il mese di novembre e ci vorranno almeno due o tre incontri per domanda. Poi questi gruppi comunicheranno i lavori fatti nelle parrocchie. Da questo impegno dal basso nascerà un libretto, l’instrumentum laboris, uno strumento di lavoro che servirà da traccia per il Sinodo vero e proprio, cioè la riunione fatta di varie sessioni e partecipata da tutte le componenti della diocesi per elaborare nuovi passi per far crescere la Chiesa di Pistoia secondo il Vangelo.
E se qualcuno avesse intenzioni di partecipare a un gruppo sinodale, a chi si deve rivolgere?
Basta rivolgersi al proprio parroco, che sarà sicuramente contento di inserire chi lo vuole nel gruppo sinodale. Si può quindi andare dal proprio parroco o dai propri responsabili, se uno fa parte di un gruppo ecclesiale o di una associazione. Però, sostanzialmente, sono le parrocchie il punto di incontro e raccordo del Sinodo.
Ugo Feraci