All’Emporio della Solidarietà i rincari energetici corrono Nel 2022 la bolletta è triplicata

Il conto energetico in costante aumento da mesi, con l’impennata estiva a esasperare i rincari, non è più qualcosa di distante. Le bollette iniziano ad arrivare alle famiglie, alle imprese ed anche a chi cerca di supportare gli altri e, per poterlo fare, ha anche i suoi costi vivi.

Il conto di luce e gas si abbatte anche sul territorio pistoiese in tutta la sua forza e tra i primi soggetti ad essere stati interessati c’è anche la Caritas, dove il caro- luce è andato ad aggravare in prima battuta una struttura importante come l’Emporio della Solidarietà.

«La bolletta della luce del solo Emporio – sottolinea il direttore della Caritas diocesana di Pistoia, Marcello Suppressa – in un anno, nello stesso periodo di riferimento, è passata da 1.500 ad oltre 3.500 euro, più che raddoppiata. Si tratta di costi non ulteriormente abbattibili, visto che sono delle spese minime per la struttura, legate al funzionamento ed accensione delle celle frigorifere e dei frigoriferi. Una situazione, con l’autunno alle porte, a cui si vanno ad aggiungere i rincari legati all’inflazione che spingono in alto i prezzi dei vari prodotti alimentari e che ci ha spinto fin da subito a provare a prendere delle contromisure. L’autunno è alle porte e con un aumento del costo energetico sarà difficile riuscire a mantenere tutto».

Nei prossimi mesi ci sarà poi il costo dei riscaldamenti a gravare sui conti di tante realtà parrocchiali ed associazionistiche. «Siamo di fronte ad un momento chiave – prosegue Suppressa è a rischio la stessa tenuta sociale di molti territori. Devono essere fatte delle scelte nette: in questi ultimi anni di pandemia, e con lo stesso aumento dei costi energetici, si è ampliata la forbice tra i ricchi, divenuti ricchissimi, e chi invece ha visto aggravare la propria posizione economica. Richiedere un sostegno a chi ha guadagnato tanto in questi anni non può più essere un argomento da posticipare, ma un’azione necessaria per non peggiorare una situazione socio-economica che rischia di diventare esasperante».

Nei singoli territori cambiano gli ambienti, gli spazi ma restano intatte le preoccupazioni.

«Al momento nella nostra parrocchia abbiamo visto triplicare i costi dell’energia elettrica durante l’estate – ci racconta don Gianni Gasperini, parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Montemurlo – passando da un centinaio di euro del 2021 ad oltre trecento di queste ultime settimane. Per ora il problema non si è ancora palesato ma, facendo solamente una stima, se negli anni scorsi per i riscaldamenti di parrocchia e delle sale destinate alle nostre attività spendevamo circa diecimila euro, in proiezione ci troveremmo di fronte a costi non più sostenibili ». Le possibili soluzioni? Oltre ad accelerare sui miglioramenti energetici già programmati – «avevamo già in mente di passare all’illuminazione a led all’interno degli ambienti della chiesa, sostituendo così le lampadine alogene» quel che è certo è che non potrà essere trovata nella richiesta diretta ai parrocchiani. «Con le difficoltà che ogni famiglia andrà ad affrontare – prosegue don Gianni – ci sembra inopportuno chiedere un sostegno diretto per finanziare le bollette per tenere accesi i riscaldamenti nei locali del catechismo; qualora non dovessero essere prese contromisure in tempo auspichiamo nel buon senso delle famiglie e nella loro comprensione delle difficoltà estreme in cui andremo ad incorrere».

Dario Cafiero