Lunedì 22 novembre la Chiesa ha celebrato la giornata di preghiera per le claustrali. Un invito a riscoprire una presenza nascosta ma luminosa nel cuore della città

Lunedì 21 novembre, nella memoria della Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria, la Chiesa ha celebrato la giornata mondiale di preghiera per le religiose di vita claustrale; una realtà che Suor Cristina, clarissa del monastero di Santo Stefano a Pistoia, ci aiuta a conoscere nella sua ricchezza.

Come potrebbe descrivere il valore della vita claustrale oggi?

Credo che cercare Dio e non anteporre nulla al suo amore di Padre, sia lo scopo di ogni esperienza di vita monastica contemplativa. La vita claustrale oggi può ricondurre a una via possibile per questa ricerca: la ricerca di Dio da parte di tanti fratelli e sorelle che cercano il senso di vivere, con la Sua parola di vita che, meditata e vissuta, può generare desiderio maggiore di Dio e serenità del cuore. Quindi, mi sembra di poter dire, che la missione delle contemplative è guidare l’uomo verso Dio con la preghiera incessante e la Parola meditata attraverso la lectio divina.

Ogni monastero è il luogo dove nel silenzio si vive il Vangelo in modo radicale, si coltiva l’unione sponsale con Cristo e si diviene segno di ciò che essenziale, per aiutare a vivere l’essenziale che è Cristo Gesù.

Come si può spiegare la felicità piena di coloro che intraprendono una strada di vita claustrale?

La felicità e la gioia, avvolte dalla pace che si respira in un monastero di contemplative, è data dalla sicurezza dell’amore di Dio per ognuna. Ci si sente amate, protette, curate e ciò fa sì che la speranza di un “cielo nuovo e di una terra nuova” diventi sempre più certezza e si percepisca la gioia dell’attesa, della vittoria di Dio; dopo Venerdì Santo ci sarà la Domenica di Pasqua per tutti quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti .

Come si arriva a una scelta di vita radicale?

È un mistero dell’amore di Dio che ci chiama e ci dà la forza di vivere e perseverare ogni giorno nella Sua opera, nel Suo giardino; dove ci si sente serve inutili e peccatrici, ma amate e perdonate, e questo Amore, sempre più grande ogni giorno, ci fa desiderare una vita sempre più radicale che ci stacca da ogni illusione mondana per cercare ciò che realmente conta, vivere secondo il santo Vangelo in povertà, obbedienza e castità.

Quante suore siete adesso e come organizzata la vostra comunità?

Cerchiamo di vivere la nostra vita contemplativa nella pace fraterna e nella preghiera costante, ascoltando l’altro; in mezzo a un mondo che soffre e lotta ci sentiamo parte di questa lotta e soffriamo insieme per un mondo migliore, richiamando tutti a vivere la loro chiamata personale alla luce del santo Vangelo e della preghiera. Cerchiamo di stimolare tutti, attraverso il nostro piccolo esempio di preghiera, a vivere in un rapporto intimo con Dio, un rapporto personale, vero e sentito. Anche noi tendiamo una mano invisibile e a tratti visibile per operare il bene, per essere segno di conforto e fiducia, per aiutare i nostri fratelli poveri che chiedono aiuto attraverso di noi al Padre Nostro – che nessuno abbandona – con semplici gesti di carità.

Com’è organizzata la vostra giornata?

La nostra giornata è organizzata tra preghiera e lavoro; abbiamo dei momenti di fatica come tutti, ma c’è sempre la luce che rischiara ogni gesto e ci conferma che ogni atto fatto con amore e per amore è prezioso e si irradierà come un raggio di luce su noi e su tutti i nostri fratelli e sorelle.

Quali celebrazioni sono aperte a tutti?

Abbiamo la Chiesa aperta ogni giorno per la celebrazione della santa Messa, le Lodi e i Vespri, poi abbiamo due ore di Adorazione per la riflessione personale aperta a chi desidera incontrare Dio nel silenzio o vuol parlare con qualche sorella dei propri problemi materiali e spirituali. Siamo poche suore per ora, speriamo presto di più di poter essere un faro più luminoso.

Quale messaggio si sentirebbe di dare?

Direi: riscoprire la bellezza di Dio che ogni giorno opera nella nostra vita con lo stupore di un bimbo, con semplicità e umiltà. E poi di imparare a stare con Lui in comunione profonda nel silenzio del proprio cuore e di pregare con il cuore umile e puro per percepire come il Suo Amore ci avvolga e coinvolga nel bene, ci trasfiguri e ci renda cristiani autentici e profeti della Sua Volontà.

Daniela Raspollini