Dal 3 al 5 gennaio si è svolto a Roma il Convegno nazionale su vocazione e sinodalità
Nei giorni dal 3 al 5 gennaio di questo anno si è tenuto a Roma, presso il TH Carpegna Palace, il Convegno nazionale per le Vocazioni, dal titolo «Un meraviglioso poliedro» (Christus vivit, 207), che ha visto giungere nella capitale i responsabili dei centri diocesani delle vocazioni, rettori dei seminari, consacrati, seminaristi e catechisti provenienti da ogni parte d’Italia.
Quest’anno il programma è stato un po’ rivisto a causa dei funerali di Benedetto XVI che si sono tenuti il 5 gennaio. Una delle novità di questo convegno riguardava poi gli organizzatori tra i quali, oltre al direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle Vocazioni, don Michele Gianola, figurava anche il direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia, padre Marco Vianelli; ciò a dimostrazione del fatto che la vocazione riguarda ogni aspetto della vita di un cristiano e non soltanto chi si orienta per la vita consacrata o il sacerdozio.
I lavori e gli interventi hanno avuto inizio nel pomeriggio del 3 gennaio con l’introduzione dei due responsabili e una lectio biblica, tenuta da una coppia sposata che collabora con l’ufficio nazionale per le famiglie su due brani evangelici: l’annunciazione a Maria e l’annunciazione a Giuseppe. Gli ultimi due incontri del pomeriggio sono stati quelli tenuti dal cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, dal titolo “Accompagnare le vocazioni nella pluralità delle loro forme” e da don Carlo Tartari, Vicario per la pastorale della diocesi di Brescia: “Una proposta di metodo per un lavoro sinodale”.
Il secondo giorno è stato molto intenso perché ha accolto anche gli interventi previsti per il 5 gennaio e riguardato i lavori in gruppi, ai quali è stato dedicato tutto il pomeriggio di mercoledì 4. La mattinata è cominciata con la lectio biblica tenuta da don Michele Falabretti responsabile del servizio Nazionale di pastorale giovanile, sul Vangelo della visitazione di Maria ad Elisabetta; ed è poi proseguita con il contributo di don Dario Vitali, docente di ecclesiologia presso la Pontificia Università Gregoriana, intitolato “La Chiesa comunione di diverse vocazioni”. Entrambi hanno fornito degli spunti interessanti sulla vocazione in generale e non solo, anche sulla vita quotidiana di ognuno di noi e sulla riscoperta di una dimensione di attesa.
Il pomeriggio del 4 gennaio è stato dedicato ai lavori in gruppi attraverso alcuni spunti forniti da Giovanni Miselli, psicologo e psicoterapeuta, da Elena Granata, docente di urbanistica al Politecnico di Milano e da Luca Streri, ricercatore e giornalista. Il convegno si è concluso con una veglia di preghiera.
Sicuramente il convegno è stato molto interessante sia dal punto di vista dei contenuti che della modalità, grazie allo scambio avuto con i partecipanti. È stato molto bello e significativo il fatto che, come Centro Regionale toscano per le Vocazioni, sia stato proposto di andare insieme a Roma partendo da Pisa, permettendo così una conoscenza più approfondita tra i partecipanti e uno scambio ulteriore di idee, interessi e intuizioni. Esco sicuramente più arricchito da questo incontro con la consapevolezza che la vocazione è qualcosa che tocca ogni parte della nostra vita: dalla famiglia, al lavoro alla scuola.
Vorrei concludere con il momento forse più emozionante di questi tre giorni, ovvero la partecipazione alle esequie di Benedetto XVI: un momento molto sentito e molto bello; un modo per salutare un papa importante e forse a tratti molto frainteso.
Andrea Torrigiani, seminarista