Giovedì 9 febbraio l’incontro tra il vescovo e i sindaci della diocesi Superare individualismi, recuperare i valori dissolti negli anni per la convivenza sociale
Nell’ambito degli incontri dedicati alla preparazione del Sinodo, giovedì 9 Febbraio, monsignor Tardelli ha incontrato i Sindaci della Diocesi di Pistoia per ascoltare dalla loro viva voce le preoccupazioni, le aspettative, i bisogni che emergono dalla società. Il Vescovo, rivolgendosi agli amministratori locali, ha detto loro che la Chiesa si pone in un atteggiamento di ascolto per capire meglio la società attuale e chi meglio dei Sindaci ha il polso della situazione? In fondo il «mestiere di Sindaco – ha aggiunto – nobilita la politica tutta». Molti sindaci, in particolar modo quelli della montagna, hanno sottolineato che in questi ultimi anni si è passati da una emergenza all’altra: Covid, guerra, inflazione, caro energia; questo ha in qualche modo disarticolato il tessuto sociale rendendolo molto più fragile. Nelle zone montuose della Diocesi si assiste ad un invecchiamento repentino della popolazione perché non ci sono ricambi e questo preoccupa molto gli amministratori.
Altri sindaci della pianura hanno rilevato che, pur in presenza di una ripresa economica, da una parte si riscontra la mancanza di manodopera specializzata dato l’alto tasso tecnologico che richiede, e dall’altra, si vanno allargando le fasce di povertà che ora investono anche le famiglie monoreddito a causa dei bassi salari. A tale proposito si faceva rilevare che mentre fino a qualche anno fa la famiglia media era composta da 3 persone, adesso siamo arrivati a 2,4. Tutti hanno rilevato la disparità tra nascite e morti nelle loro comunità. Se fino agli anni ‘90 compresi la popolazione rimaneva comunque in equilibrio per la consistente immigrazione, adesso il saldo è assolutamente negativo accompagnato dall’invecchiamento della popolazione. La Società della Salute prevede fin da adesso un notevole aumento delle prestazioni per il prossimo futuro e una contemporanea diminuzione del gettito per la contrazione degli occupati con il conseguente collasso del sistema socio sanitario.
Altri amministratori si sono soffermati sulla evidente mancanza di una scala di valori soprattutto nella popolazione più giovane che mette a repentaglio la convivenza sociale. Si assiste infatti ad un dissolvimento delle organizzazioni sociali che potevano in qualche modo dare un senso ai rapporti comunitari: sindacato, partiti e in fondo anche la stessa Chiesa, non riescono più a dare il senso della direzione alla società. Lo stesso volontariato è entrato in crisi tanto che non riesce a usufruire dei soldi che le amministrazioni mettono loro a disposizione.
Tutti gli amministratori hanno sollecitato la Chiesa ad essere più presente nel sociale per tentare di invertire la brutta china dell’individualismo fine a se stesso. Nelle conclusioni, il Vescovo Tardelli ha sottolineato la volontà di collaborare con i Sindaci per offrire contributi fattivi a questa società opulenta ma in fondo seduta su se stessa. É evidente il cambio di epoca che si manifesta in mille modi, per questo occorre tenere saldo il timone per far emergere scale valoriali comuni sia dal punto di vista individuale che sociale.
Piero Bargellini