La chiesa di San Miniato è la più votata in Toscana tra i luoghi del cuore del Fai

Sono 6848 i “grazie” che da Calamecca risuonano un po’ in tutta la Toscana. Una cifra importante, per certi versi inattesa, che indica il numero di firme raccolte, online e principalmente a mano, per il Censimento dei Luoghi del Cuore del Fondo per l’ambiente italiano (Fai) 2022. Il Censimento, un’iniziativa che si ripete ad anni alterni da diverso tempo e che coinvolge decine di migliaia di siti dal valore artistico, storico, ambientale, culturale in tutta Italia, è ormai «la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo».
Le firme raccolte a Calamecca e per Calamecca – piccolo borgo della montagna pistoiese – hanno puntato i riflettori sull’antica chiesa di San Miniato, un luogo di culto che svetta sulla cima del paese in un punto panoramico e di grande suggestione oggi, purtroppo, segnato da un grave dissesto statico che ne compromette la stabilità, bisognoso di un urgente intervento di restauro. Le firme raccolte per la chiesa di San Miniato hanno fatto guadagnare ai calamecchini un lusinghiero 43° posto nella Classifica nazionale (su 38.800 luoghi) e il 1° posto per la Regione Toscana.
Un risultato eccezionale che è frutto del valore del bene — una chiesa piccola ma ricca di arredi, con un respiro monumentale e una vocazione identitaria per l’intero paese — ma anche dell’impegno diuturno di tante realtà: la parrocchia, la Pro Loco, il Fai di Pistoia e Pescia, il Comune di San Marcello Piteglio e tante associazioni del territorio che in questi ultimi anni si sono strette alla comunità di Calamecca per sostenere e promuovere il restauro della Chiesa di San Miniato.
Memorabile l’impegno con cui alcune paesane hanno incessantemente chiesto e raccolto firme per tutto l’anno, ma anche l’interesse dimostrato da tanti amici giunti da ogni dove per apprezzare il borgo e una fetta di montagna altrimenti un po’ dimenticata.
A Novembre scorso era già arrivata un’ottima notizia, grazie al Bando promosso dalla Fondazione Caript per il restauro dei beni storici e artistici del territorio, che ha assegnato alla chiesa un cifra consistente per finanziare la metà della spesa dei lavori. Come ha notato anche Avvenire online resta degna di nota una considerazione generale: «sul podio (del Censimento Fai) ci sono dunque tre luoghi di culto e di devozione popolare, e ben 45 beni religiosi sono nelle prime 100 posizioni, a conferma del ruolo di fulcri della comunità che le chiese ancora rivestono nell’Italia “dei mille campanili”, ma anche campanello d’allarme per la tutela di un patrimonio, ingente e diffuso, di valore storico e artistico, oltre che sociale».

A promuovere questi beni non sono primariamente le chiese locali, ma la gente del luogo, quanti attorno a una chiesa si sono raccolti per i momenti decisivi della propria esistenza o identitari di una comunità, quanti vivono all’ombra di un campanile e si scoprono custodi di beni attrattivi e generativi. Un segnale importante per gli enti pubblici e la stessa Chiesa.

In attesa degli aiuti

Il Censimento del Fai assegna ai primi tre classificati a livello nazionale un contributo rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro. Calamecca, che non rientra in questa terna, ma che si distingue per il suo primo posto nella classifica regionale, può comunque ambire a un contributo economico previsto per i “Luoghi del cuore” che sommano più voti e che presentano caratteristiche particolarmente significative. Una possibilità che chiede la partecipazione a un Bando promosso dal Fai e la presentazione del progetto di restauro.

Ugo Feraci