Presentato venerdì 9 giugno lo Strumento di lavoro rielaborato dopo i contributi emersi dal confronto dei sinodali nei circoli minori

Dagli incontri nei Circoli Minori lo strumento di lavoro, il testo base del Sinodo, è uscito trasformato. Anche soltanto una lettura sommaria permette di cogliere i cambiamenti recepiti dalla Segreteria del Sinodo, segno evidente del lavoro svolto nelle settimane scorse. Il nuovo testo è stato presentato venerdì 9 giugno nell’Aula liturgica di Valdibrana in occasione della nuova Assemblea plenaria. Si tratta di un testo non definitivo, una bozza che in occasione della prossima assise, prevista per giovedì 15 giugno, sarà sottoposta a modifiche, tagli o integrazioni.

L’incontro è stato aperto alle 19.30 con il canto dell’inno del Sinodo e la preghiera accompagnata dalla lettura del Vangelo con la parabola del seminatore. Dopo l’intronizzazione del Vangelo al centro dall’Aula il Vescovo Tardelli ha indirizzato ai presenti una breve esortazione di apertura.

«Dobbiamo essere molto grati al Signore, perché semina con abbondanza nella nostra vita. Quello che stiamo sperimentando è l’abbondante seminagione di Dio nella nostra vita, che è dono dello Spirito e motivo di gratitudine, riconoscenza e responsabilità. Ognuno di noi ha da essere terreno disponibile all’accoglienza di questo seme buono. Gratitudine e responsabilità: ricordiamoci questa due parole per vivere con l’atteggiamento giusto gli appuntamenti che ci aspettano».

Dopo la pausa per la cena don Cristiano D’Angelo, vicario generale della Diocesi, ha illustrato il nuovo testo di lavoro segnalandone le novità. In primo luogo ha fatto presente che il criterio con cui sono state realizzate modifiche al testo originario è stato principalmente il numero di occorrenze, che ha portato quindi a inserire le modifiche o le aggiunte più ricorrenti presenti nelle relazioni inviate dai sottogruppi dei Circoli minori. Il risultato finale è più asciutto ed essenziale, pur presentando un testo di lavoro imperfetto che, insieme a qualche ripetizione o piccolo refuso, presenta alcune disomogeneità frutto dei diversi redattori che si sono suddivisi la revisione delle proposizioni.

«Allo stesso tempo— precisa il Vicario — occorre ricordare che lo strumento di lavoro non è un trattato di teologia pastorale che contiene tutto, ma riporta in primo luogo quanto emerso nelle discussioni».

Don Cristiano D’Angelo ha poi indicato le modalità di lavoro sul testo, che potrà essere recepito così com’è, oppure modificato secondo alcune proposte dette “modi”. «Questo strumento di lavoro – ha riassunto il vescovo Tardelli – può piacere, non piacere o
piacere introducendo delle modifiche. Queste devono essere ben chiare, perché andranno a sostituire o integrare un testo».

Tutte le singole proposizioni saranno oggetto di votazione, ma fino a martedì 13 potranno essere presentate modifiche da parte dei sinodali comunicandole tramite mail all’indirizzo sinodo@diocesipistoia.it. Le proposte saranno quindi condivise online per essere oggetto della discussione nella prossima assemblea generale, dove le proposte saranno accompagnate dalla presentazione – non superiore ai tre minuti – dell’estensore.

«Votare – ha ricordato Mons. Tardelli — è un’operazione di discernimento, non solamente democratica, che va svolta cercando la convergenza, la comprensione dell’altro; per questo la votazione non si basa sul raggiungimento della metà più uno, ma di almeno i due terzi dell’assemblea».

I cambiamenti e le aggiunte

Durante l’assemblea generale di venerdì 9 giugno don Cristiano D’Angelo ha illustrato ai sinodali le novità del nuovo Strumento di lavoro, ripercorrendo in sinossi tutte le proposizioni.

I cambiamenti più evidenti si colgono nella riorganizzazione dell’intero testo. In primo luogo si nota lo spostamento dell’ultima proposizione, quella dedicata alla “memoria grata” che è stata estratta dalle proposizioni e posta come introduzione al testo. Collocata all’inizio lascia emergere infatti, il tono positivo dell’approccio al lavoro. Un altro spostamento importante è quello legato alla prima proposizione, intitolata “Attesa di Vangelo”, prima quasi al termine, ora inserita come prima proposizione, così da fare dell’Attesa di Vangelo, il punto di vista principale dell’intero lavoro. Nella prima proposizione inoltre, sono stati esplicitati in un nuovo paragrafo “i nuovi cammini educativi” che è chiamata a proporre la Chiesa. Altro importante cambiamento è l’introduzione di una proposizione dedicata alla famiglia e l’attenzione a un tono complessivamente più positivo, che abbandona il ruolo e il peso della “coda pandemica”.

Il testo del nuovo ”Strumento di lavoro” e una presentazione dettagliata delle novità è presente sul sito diocesano (www.diocesipistoia.it).

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)