Sinodo: sabato 24 giugno in Cattedrale la Messa per la conclusione della prima sessione

Ultime, impegnative battute per il cammino del Sinodo diocesano. L’assemblea generale, celebrata nell’aula liturgica di Valdibrana giovedì 15 giugno non è infatti riuscita a concludere la discussione delle modifiche proposte al testo di lavoro. La nuova convocazione è prevista per martedì 20, ancora a Valdibrana, prima della chiusura ufficiale prevista sabato 24 in Cattedrale.

L’incontro si è aperto in orario, con il canto dell’inno, l’invocazione allo Spirito Santo e la proclamazione del Vangelo. Il brano letto riportava una sezione della preghiera sacerdotale di Gesù (Gv 17,20-26), «la preghiera di Gesù – ha commentato il vescovo Tardelli – è tutta incentrata sull’unità: “Che siano una cosa sola”. Un’unità da coltivare nelle nostre parrocchie, nella nostra diocesi, come segno profetico in mezzo al mondo. Gesù prega per la nostra unità, perché il mondo creda». «Come si può testimoniare l’amore – ha concluso monsignor Tardelli — se non ci si ama tra noi? Ecco il senso del nostro cammino sinodale, il senso del cammino di riforma ecclesiale che tocca tutta la nostra Diocesi».

Dopo l’intronizzazione del libro dei Vangeli il Vicario Generale don Cristiano D’Angelo, ha presentato i lavori offrendo delle indicazioni più puntuali per i sinodali. «Il Sinodo non è un luogo dove si difendono le proprie idee o iniziative, né il luogo in cui si viene far prevalere il proprio pensiero, ma l’assise in cui ci si propone di ricercare la volontà di Dio». «In coscienza – ha spiegato il Vicario – ognuno è chiamato a scegliere quella che gli sembra l’indicazione dello Spirito; “sembra” perché da solo nessuno è depositario della verità. Abbiamo degli argini precisi per orientarci nella votazione: la Tradizione e il Vangelo, punti fermi imprescindibili che ci fanno essere più di una “democrazia”, una “super” democrazia».

«Il testo che voteremo — ha concluso il Vicario —non è una trattato di teologia, nè un testo letterario, ma il frutto di un discernimento comunitario »; l’invito è a cercare «la chiarezza, la semplicità e la concisione»; «la finalità del Sinodo – ricorda infatti il Vicario – è quella di prestare aiuto al Vescovo nell’esercizio della funzione, che gli è propria, di guidare la comunità cristiana».

I sinodali erano chiamati a votare le proposizioni formulate dopo gli incontri nei circoli minori e sottoposte alle richieste di modifica (i cosiddetti “modi”) pervenute alla segreteria del Sinodo con il sostegno di almeno 20 firmatari. Il regolamento prevede tre possibilità di voto: “placet” per accogliere la proposizione così com’è uscita dal lavoro dei circoli minori; “non placet”, per rigettarne interamente il contenuto ed eliminarla dal testo finale; “placet iuxta modum” per accoglierla con una delle modifiche proposte. In questo caso gli estensori dei modi” sono stati chiamati a presentarle in poche parole, senza superare i tre minuti di tempo. Le proposte sono quindi state votate dall’assemblea. Quando non si sono raggiunti i due terzi dei presenti la votazione è stata ripetuta nel desiderio di una più ampia convergenza.

Quando l’assemblea si chiude sono le 23.45 e il lavoro resta fermo alla discussione della quinta proposizione, poco oltre la metà del testo da discutere. Un lavoro lungo e paziente, ma anche serio e attento che i sinodali hanno svolto senza sosta familiarizzando rapidamente con le modalità di voto e la discussione delle diverse modifiche al testo. L’assemblea si riaggiornerà quindi martedì 20 giugno, quando sarà chiamata a ultimare la revisione del testo uscito dai circoli minori e a valutare l’accoglienza o meno delle proposte di modifica rimaste da discutere.

Come da Regolamento «esaurito il compito consultivo dell’Assemblea nella prima sessione del Sinodo, questa, tramite la Segreteria, consegna al Vescovo le “proposizioni” approvate dall’Assemblea unitamente al verbale delle votazioni. Il Vescovo accoglierà quanto gli è consegnato e, in quanto unico legislatore, redigerà le conclusioni sinodali che saranno poi la base dei lavori della seconda sessione del Sinodo».

Soltanto al termine della seconda sessione, una volta consegnate le nuove proposizioni al Vescovo, questi redigerà il libro del Sinodo (Liber sinodalis). Il testo che uscirà dall’incontro di martedì sarà consegnato al vescovo Tardelli in occasione della Concelebrazione eucaristica per la fine della prima sessione del Sinodo di sabato 24 giugno. L’appuntamento è alle 21 in Cattedrale, dove sono tenuti alla presenza tutti i sinodali: saranno presenti le autorità del territorio e i fedeli che vorranno partecipare.

Ugo Feraci

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)