Un viaggio all’insegna della condivisione per superare ogni limite e sentirsi tutti Chiesa nessuno escluso

C’era un gruppo per le strade di Lisbona che andava più piano degli altri, spingeva carrozzine, spesso doveva fermarsi a respirare, a bere, a ripararsi dal caldo; era più debole, ma in questa debolezza trovava tutta la sua gioia del cammino. Quello era il nostro gruppo, quello dell’Associazione Maria Madre Nostra che da anni accompagna ragazzi con disabilità della MAiC alle Gmg in giro per il mondo.

La Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg) è il raduno internazionale dei giovani cattolici con il Papa, che ogni due, tre o quattro anni li incontra per una settimana in una grande città del mondo. Prima di Lisbona ’23 (con l’eccezione di Panama ‘19) l’associazione ha partecipato a Cracovia 2016, Rio de Janeiro 2013, Madrid 2011, Sydney 2008 e molte altre prima – fino a rendere questi appuntamenti una vera e propria tradizione per i giovani pistoiesi.

Il nostro gruppo era composto da quasi novanta giovani accompagnati da don Diego Pancaldo, don Ugo Feraci e da alcuni operatori sanitari. Per molti liceali questa è stata la prima esperienza di pellegrinaggio, per quasi tutti i volontari era la prima Gmg, per cui (con un ossimoro calzante) eravamo tutti pronti alla sorpresa. I ragazzi disabili, cuore pulsante del nostro gruppo, fin da subito ci hanno invitato a una riflessione doverosa sulle disabilità e difficoltà di ciascuno, più o meno visibili, più o meno gravi. Confrontandoci con la loro affettività aperta e sincera ci siamo resi conto di vivere una vita interiore molto più ripetitiva e impaurita della loro: consapevolezza che si è rivelata fondamentale per affrontare il viaggio con lo spirito giusto, culminata con le parole del Papa, che sembravano dette a noi personalmente: «Gesù ti ama per quello che sei, non per quello che potresti essere».

L’arrivo a Lisbona, dopo tre giorni nel sud della Spagna, è stato un tuffo nella Grazia di questo mondo. Le strade e le piazze in festa riempivano gli occhi di un’allegria mai provata: milioni di giovani come noi erano giunti nello stesso posto con la stessa meta, per mille cammini (di vita oltre che di via) diversi. Il nostro gruppo di adolescenti e giovani adulti ogni giorno cresceva nella consapevolezza e nell’amore fraterno, e ogni giorno la commozione ci toccava sempre più da vicino. In tutta Lisbona si respirava lo spirito della Chiesa, la Sua potenzialità e potenza come cemento dei popoli, la Sua bellezza che era la nostra: ci sentivamo tutti, nessuno escluso, Chiesa.

Abbiamo vissuto un’esperienza di tale vicinanza a Dio che in tutti noi (nessuno escluso!) si sono rianimate, come dopo un massaggio cardiaco, le tre virtù: fede, speranza e carità. Molte volte ci siamo ripetuti, durante il viaggio, che sarebbe stato difficile, se non impossibile, una volta tornati, trasmettere quell’onda di pensieri, emozioni, incontri, preghiere e gesti che ci ha travolto durante la Gmg. Abbiamo sperimentato la convivenza dei popoli pacifica e gioiosa in Dio, un cammino -questo sì, davvero sinodale- capace di nutrire con risposte e domande la nostra sete di verità, la mano del Signore accompagnarci viva e Onnipotente nella presenza dei ragazzi affidatici: tutti tesori da portare nelle nostre vite quotidiane, da raccontare e custodire fino alla prossima Gmg.

Guido Santi

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)