Ultima tappa per il processo di riforma della città. I nomi dei rettori delle chiese

La vita pastorale del Centro storico ha trovato una sua nuova configurazione. Dallo scorso anno il centro città è affidato ad un’unica parrocchia, denominata Parrocchia di San Paolo, perché nella chiesa dedicata al santo Apostolo sono svolte le funzioni proprie della vita parrocchiale.

A partire dal 1 ottobre 2023 sono state definitivamente concentrate a San Paolo la catechesi per l’iniziazione cristiana, la celebrazione dei sacramenti (Battesimo, Comunione, Matrimonio) e la celebrazione del Triduo pasquale a meno di diversa disposizione del parroco. A San Paolo sono poi custoditi tutti i registri parrocchiali, qui è necessario recarsi per ricevere certificati, avviare pratiche matrimoniali o rintracciare altra documentazione legata alla vita sacramentale.

Le celebrazioni liturgiche parrocchiali ruotano attorno le Messe festive: quella nel sabato con i ragazzi del Catechismo alle 16.30, quelle domenicali alle 8 e alle 11.30. Durante i giorni feriali le Messa sono celebrate alle 17.30.

Le altre chiese presenti in centro, già parrocchie, sono state trasformate in “ente chiesa” (detta anche “rettoria”) ciascuna affidata ad un “rettore”. Il rettore è l’amministratore unico e il legale rappresentante della rettoria ed chiamato a svolgere il proprio lavoro coadiuvato da un consiglio per gli affari economici. Gli “enti chiesa” o rettorie avranno ognuna la propria vita liturgica e porteranno avanti, in spirito di comunione, in collaborazione e in continuità con la parrocchia, un’originale proposta pastorale. Queste le nomine:

Don Ugo Feraci: parroco del Centro Storico

Don Luca Carlesi: rettore delle chiese di Sant’Andrea e SS. Filippo e Prospero

Don Roberto Breschi: rettore della chiesa della SS. Annunziata

Mons. Umberto Pineschi: rettore della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Don Diego Pancaldo: rettore della Basilica della Madonna dell’Umiltà

Don Cristiano D’Angelo: rettore della chiesa di San Giovanni Fuorcivitas

Don Giordano Favillini (Fraternità Apostolica di Gerusalemme): rettore della chiesa di San Bartolomeo in pantano.

Una soluzione che rappresenta soltanto l’ultimo passo di un percorso avviato, per volontà del vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, nel maggio 2016 con la costituzione dell’Unità pastorale del Centro Storico. In data 19 marzo 2019, il vescovo Fausto aveva poi nominato don Luca Carlesi vicario episcopale per il Centro storico di Pistoia «al fine di edificare una comunità cristiana unita, sinodale, ministeriale e missionaria nel Centro storico», di cui don Carlesi diventava responsabile.

Nel settembre 2021 il Vescovo aveva quindi affidato le otto parrocchie del Centro a cinque parroci in solido, con don Carlesi come parroco moderatore e costituito il Vicariato del Centro storico, comprendente anche santa Maria delle Grazie (o del Letto), san Francesco e san Vitale. Le attuali “rettorie” del Centro Storico avevano cessato di esistere già nel marzo 2022, quando un decreto vescovile aveva estinte accorpandole territorialmente alla parrocchia di San Paolo. La parrocchia era stata quindi affidata a don Luca Carlesi e agli altri presbiteri del centro in qualità di “parroci in solido”. La procedura per il riconoscimento civile del Decreto, che doveva pervenire dal Ministero dell’Interno, si è conclusa nell’ottobre ultimo scorso. Soltanto con il riconoscimento civile è stato quindi possibile nominare i rettori di ciascuna rettoria e definire, una volta per tutte, l’assetto pastorale del centro storico.

Nel territorio parrocchiale del Centro Storico, che comprende circa 10.000 abitante e segue il perimetro segnato da Corso Gramsci, Piazza san Francesco, Via dei Pappagalli, Viale Matteotti, viale dell’Arcadia e lo spazio urbano chiuso dalla linea ferroviaria, sono poi presenti altre chiese e oratori: quelli propri delle comunità religiose (Clarisse, Mantellate, Domenicane, Figlie di Sant’Anna) e dell’ordine dei Predicatori nella chiesa di San Domenico che conducono una proposta autonoma.

Ugo Feraci

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)