Nelle strutture della Fondazione Sant’Atto risposte concrete ai più anziani in difficoltà e ai loro familiari anche con Alzheimer

Nel nostro paese il numero delle persone “anziane” , cioè ultrasessantacinquenni è in continuo aumento: attualmente sfiora il 30% della popolazione assegnando all’Italia il primato di paese d’Europa con più “vecchi” e le proiezioni ci dicono che tale dato è destinato a crescere. I numeri ci dicono anche che circa il 20% degli anziani vive a rischio di isolamento sociale, cioè non incontra, non telefona a nessuno, non partecipa ad attività aggregative. Eppure sappiamo – e gli esperti ce lo ripetono di continuo – che l’isolamento è un grave fattore di rischio per la salute, in particolare per la demenza e la depressione, può aggravare patologie croniche e minare l’autonomia personale. Vivere isolati porta spesso ad inattività fisica, alimentazione inadeguata sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e quindi aumento del rischio di disabilità. La situazione diventa ancor più difficile per le persone povere, socialmente svantaggiate o con bassa scolarità. Il peso delle cure, nella maggior parte dei casi, ricade sulla famiglia, spesso impreparata, se non schiacciata, dalla gestione di un anziano non più autonomo.

Ecco perché diventa di vitale importanza pensare e realizzare sia attività a carattere sociosanitario assistenziale ma anche attività volte alla prevenzione. Fra queste un ruolo importantissimo lo svolgono i Centri Diurni di Monteoliveto, strutture semi residenziali che accolgono persone con necessità di cure, supporti e attenzioni particolari. Grazie alle attività organizzate nella giornata gli anziani possono stimolare la mente e le capacità motorie, socializzare e prevenire malattie legate all’età avanzata, senza dover rinunciare ai loro affetti. Infatti è molto importante il fatto che la persona anziana che frequenta il Centro diurno continui a vivere nella sua casa, senza staccarsi dai suoi affetti, dai suoi familiari i quali, da parte loro, contando su questo supporto, potranno dedicare le ore libere ad altre attività e potranno confrontarsi con gli operatori del centro diurno per poter accudire al meglio il proprio familiare.

Il Centro Diurno modulo Base è dunque una struttura semi residenziale rivolta ad anziani che vivono a casa ma che presentano necessità di cure, supporti e attenzioni particolari; è particolarmente utile per gli anziani che vivono soli e che hanno difficoltà a svolgere alcune attività della vita quotidiana.

L’altro Centro gestito dalla Fondazione Sant’Atto è il Centro Diurno Alzheimer o Modulo Cognitivo, servizio innovativo avviato nel 2004 con la consulenza scientifica e l’impegno della Geriatria dell’Università di Firenze.

Entrambi i centri, situati nel centro della città di Pistoia, sono collocati in strutture di proprietà della Diocesi: il modulo Base nella storica struttura, risalente al Trecento, dell’ex- convento dei Monaci Olivetani, il modulo Alzheimer si trova in un edificio situato in prossimità, sede del Seminario diocesano.

Per sostenere con il 5xmille la Fondazione Sant’Atto è possibile firmare nell’apposita casella del modello di dichiarazione (Unico 730 Cud) indicando il codice fiscale della Fondazione: 01900090471.

Per informazioni sui centri diurni: Fondazione Sant’Atto per l’inclusione e la solidarietà Onlus, Via Puccini, 29 – 5100 Pistoia. Telefono 0573 368701; info@fsapistoia.org | www.fondazionesantatto.it.

Elena Barontini, coordinatrice Centri diurni