Mediare nei conflitti è un percorso di crescita

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Verso la 50ª Settimana sociale martedì 11 al Seminario vescovile, alla presenza del cardinale Zuppi

Approcciarsi alla mediazione non come mero strumento tecnico alternativo alla giurisdizione ma come attrezzo aggiuntivo da avere sotto mano in caso di controversie, non solo per risolvere ma anche per comprende.

Si terrà martedì 11 giugno a partire dalle ore 10 al Seminario Vescovile di Pistoia (via Puccini 36) l’incontro “Mediare i conflitti è partecipare alla democrazia”, momento di confronto – organizzato dalla Diocesi di Pistoia in collaborazione con Unam (Associazione Nazionale Avvocati per la Mediazione) e il sostegno di Coldiretti Campagna Amica Pistoia – che vedrà la partecipazione del Presidente Cei, Cardinale Matteo Zuppi, del vescovo di Pistoia e Pescia, Mons. Fausto Tardelli in dialogo con esperti del mondo accademico.

Saranno presenti Paola Lucarelli, docente di diritto commerciale dell’Università di Firenze, Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Mauro Magatti, docente di sociologia ed economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Andrea Simoncini, docente di diritto costituzionale dell’Università di Firenze, con la moderazione di Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi.

«La sfida di inserire il tema della mediazione all’interno delle Settimane Sociali – sottolinea Patrizia Godino, viceCoordinatrice del Comitato Organizzatore Unam – consiste nel proporre la buona pratica anche alla comunità ed al cittadino in modo diretto, senza interposizione di corpi intermedi. Una riflessione che parte da Pistoia che è stata la città ad ospitare per prima, nel 1907, le Settimane Sociali e che risulta essere la sede naturale per questo primo esperimento di superamento degli steccati per promuovere la mediazione dei conflitti. In quest’ottica, il tema scelto per l’evento di Trieste “Al cuore della democrazia”, non lasciava scelta: occorreva portare la buona pratica della mediazione, e degli strumenti che utilizza, a conoscenza dei partecipanti».

«Certamente è un tema tecnico, se lo si prende come tale, ma la mediazione è in realtà una possibilità di riappropriazione da parte del cittadino di essere parte attiva di un processo. – rilancia Andrea Natali, anche lui membro del Comitato Organizzatore Unam Indipendentemente dalla risoluzione, la partecipazione alla mediazione fornisce una crescita al cittadino che sarà, in qualsiasi caso di risoluzione della controversia, membro più attivo e con  una maggiore conoscenza della vita sociale. La partecipazione del Cardinale Zuppi si innesta perfettamente in quanto storicamente impegnato nella mediazione di grandi conflitti, su più fronti a livello mondiale, che porterà la sua testimonianza per un confronto anche con le possibili mediazioni in conflitti più particolari e più piccoli, come ordine di grandezza, ma non sempre inferiori per tensioni conflittuali».

«La mediazione vuole essere un attrezzo a disposizione di tutti – conclude l’avv. Godino – sfruttiamolo per dare sostegno e velocità alla giurisdizione. Il nostro scopo è esattamente quello di far conoscere, non solo ai colleghi ma all’intera cittadinanza, la figura del mediatore e la sua possibilità: la partecipazione attiva e la costruzione di una cittadinanza consapevole sono le condizioni necessarie per poter inserire e diffondere l’istituto della mediazione».

Dario Cafiero

(tratto da La Vita – Pistoia Sette, inserto di Avvenire)