Il Gruppo famiglie della Fraternità Apostolica di Gerusalemme di Pistoia invita a scoprire l’attualità di una figura a cui papa Francesco ha dedicato una recente esortazione apostolica. Dal 25 al 27 novembre in occasione dei 150 anni dalla nascita della santa carmelitana
Da sabato 25 a lunedì 27 novembre Pistoia accoglierà le reliquie di Santa Teresa di Lisieux e dei suoi genitori, i coniugi Martin, canonizzati da papa Francesco nel 2015. Il Gruppo famiglie Santa Teresa di Gesù Bambino della Fraternità Apostolica di Gerusalemme ha ideato e coordinato l’iniziativa, chiedendo di inserire la tappa pistoiese nell’itinerario compiuto dalle reliquie in un anno di importanti ricorrenze: i 150 anni dalla nascita di Teresa e i 100 anni dalla sua beatificazione, celebrata da Pio XI nel 1923 (la canonizzazione avverrà due anni più tardi).
Quest’anno il suo ricordo è celebrato anche da istituzioni laiche: «ci sono due santi – spiega un comunicato – accanto a due illustri scienziati, tra i personaggi che l’Unesco celebra nel 2022-2023. Uno di questi è santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. L’Unesco ha affermato che santa Teresa di Lisieux “ha contribuito in modo universale al bene dell’umanità”».
Teresa di Lisieux è una delle sante più conosciute al mondo. Il suo culto è diffuso in tutti i continenti e la sua esperienza di fede, che San Giovanni Paolo II ha contribuito a far conoscere inserendola tra i “dottori della Chiesa” ha accompagnato e ispirato generazioni di cristiani. «Recentemente papa Francesco ha pubblicato un’Esortazione Apostolica dal titolo “C’est la confiance” dedicata proprio alla spiritualità della “piccola Teresa” come viene chiamata confidenzialmente dai suoi devoti.
Santa Teresa nasce nel 1873 e muore nel 1897, ventiquattro anni trascorsi per la maggior parte in un monastero carmelitano di clausura, apparente- mente senza fare nulla di speciale. Ma ciò che rende straordinaria la vita di Teresa è l’amore con cui ha compiuto le più piccole azioni quotidiane, un amore a Dio e all’umanità intera che varcava i cancelli del monastero abbracciando il vasto mondo. Un’esperienza esistenziale che ha raccontato in uno scritto autobiografico chiamato “Storia di un’anima” pubblicato due anni dopo la sua morte e che è diventato un best-seller mondiale dando origine ad una nuova spiritualità, chiamata “Piccola Via” e proponendo una visione diversa di Dio rispetto a quel tempo in cui si ricalcava l’idea di un Dio punitore, giustiziere di cui avere solo timore. Teresa riscopre il Dio Misericordioso, che ama l’umanità, il Dio che in Gesù si è fatto piccolo e debole per camminare con noi per sostenerci nelle prove insegnarci ad amare».
Il programma prevede i seguenti appuntamenti: sabato 25 novembre le reliquie saranno accolte alle ore 16.00 presso la chiesa di San Paolo Apostolo dove alle 16.30 è prevista la Messa. Da lì le reliquie verranno trasportate nella Chiesa di San Bartolomeo in pantano dove alle 19 saranno pregati i Vespri e dalle 21.15 una veglia di preghiera che si protrarrà tutta la notte.
Domenica 26 novembre, nella chiesa di San Bartolomeo alle 9.00 lodi mattutine, alle 10.00 Messa. Alle 15.30 è previsto un Rosario animato da alcune religiose della diocesi e alle 16.30 un incontro per le famiglie con catechesi; alle 19.00 i Vespri e alle 21.15 la Messa presieduta dal Vescovo Fausto Tardelli. A seguire l’adorazione eucaristica che si protrarrà tutta la notte.
Lunedi 27 novembre alle 8.00 Lodi e Messa; alle 14.45 ora nona e a seguire partenza delle reliquie.
Un traguardo per la Fraternità
In occasione della presenza delle reliquie di Santa Teresa di Lisieux il vescovo Tardelli presiederà la Messa domenica 26 novembre alle 21. Un’occasione speciale in cui sarà celebrata anche il riconoscimento della Fraternità apostolica di Gerusalemme di Pistoia quale associazione pubblica di fedeli di diritto diocesano.
La Fraternità di Gerusalemme di Pistoia ha compiuto quest’anno venti anni di presenza in città. Al momento è presente nella chiesa e nel monastero di San Bartolomeo in Pantano con una comunità di sei fratelli.
(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)